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CORRERE MODIFICA LA CHIMICA DEL CERVELLO

di Gino Daniele

“Ma chi te lo fa fare?”, e’ la domanda ricorrente alla quale ogni runner si trova rispondere con un generico “perché mi piace e mi fa stare bene”. Il più delle volte però questa risposta lascia l’interlocutore pieno di dubbi e interrogativi e obiettivamente non ha tutti i torti, dopo tutto la corsa è un’esercizio duro che esige fatica, sforzo e sofferenza. E’ una prova talmente assurda che all’apparenza non giustifica il risultato che si riesce ad ottenere: nessun guadagno se non simbolico e di valore esclusivamente soggettivo (medaglia finisher, personal best, ipotetica classifica o foto da pubblicare sui social). Da dove nasce allora questo bisogno di allenarsi, a volte duramente, per ottenere scopi che per tanti sono così risibili? Per dare una risposta più esauriente a questo quesito proviamo a ricorrere alla ricerca scientifica che grazie a numerosi studi ha certificato che la corsa,  oltre che produrre specifici vantaggi al benessere fisico è un anche un potente carburante per il cervello. Da tempo la psicologa della salute considera la corsa come un’attività utile non solo per aiutare a scaricare le tensioni e a tenere sotto controllo l’ansia ma anche a stimolare precise aree cerebrali necessarie per la produzione di neurotramettitori che agiscono positivamente su determinati aspetti funzionali, emotivi e cognitivi degli individui.

  • Correre migliora la funzionalità cerebrale

La corsa non si limita ad offrire una pausa alla routine della vita quotidiana e ad essere  gratificante quando si raggbiungono obiettivi stabiliti, ma ha anche la capacità di ristrutturare il cervello e farlo funzionare meglio, in modo più efficace e con minore fatica. Esistono evidenze provate a supporto della tesi che il running praticato con regolarità può effettivamente rendere il cervello una macchina pensante ancora più incredibile di quanto già non sia. Infatti, numerosi studi hanno messo in evidenza come la corsa riesca a stimolare uno straordinario processo conosciuto come neurogenesi, o crescita di nuove cellule cerebrali, necessarie per migliorare la  memoria,  l’attenzione, il  pensiero creativo e perfino per ridurre i rischi neurovegetativi caua del tanto temuto declino cognitivo.

  • Correre è un potente antidoto allo stress

L’idea di “sfogarsi” attraverso l’esercizio fisico ha una lunga tradizione per un eccellente motivo: funziona. Quante volte capita di avere una giornata durissima e di sentire il bisogno di mettersi a correre? E poi, una volta corso, di avvertire una netta sensazione di leggerezza che depotenzia lo stress e lo rende più gestibile? Perchè questo avviene? Principalmente perché correre offre una pausa da tutto ciò che accade nel complicato mondo che rconda l’individuo e crea un’esperienza di profonda tranquillità interiore. Certo, per sentirsi meglio basterebbe separarsi per un po’ di tempo da ciò che disturba ma sicuramente correre è uno dei modi più semplici per farlo: basta cambiarsi, indossare un paio di scarpe adatte e uscire per strada. Inoltre la corsa mette in moto altri meccanismi all’interno del cervello che permettono all’individuo di avere un approccio più sereno nei confronti delle difficoltà della vita, in particolare riesce a stimolare nell’ipofisi la produzione di endorfine, neurotrasmettitori con proprietà analgesiche, che producono una piacevole sensazione di pensiero positivo e benessere generale. Non solo, studi di neuroscienza più recenti hanno dimostrato che la corsa ha la capacità di agevolare la stimolazione anche di un gruppo di neurotrasmettitori che si muovono all’interno e intorno al cervello chiamati endocannabinoidi (sì, gli stessi recettori che interagiscono con il principio attivo della cannabis). Una volta giunti al cervello, gli endocannabinoidi hanno l’incredibile capacità di ridurre la sensazione di ansia generalizzata e di stimolare la calma. Ecco spiegato il perché durante e alla fine di una corsa si prova una gradevole sensazione di leggerezza e di piacevole euforia. Il bello è che questi effetti positivi non hanno una durata limitata: studi approfonditi hanno dimostrato che un regolare e costante allenamento riesce addirittura a rimodulare il modo in cui il cervello reagisce alle situazioni di stress mettendo l’individuo nella condizione di affrontarle meglio e per un lungo periodo.

  • Correre migliora l’umore

Correre non solo riduce lo stress del momento, ma mette il cervello in condizione di affrontare meglio quello che verrà. Le scariche di adrenalina, di serotonina,dopamina e di tutte le sostanze elettrochimiche coinvolte nel benessere psichico che si riversano nel cervello grazie alla corsa e contribuiscono ad un innegabile innalzamento dell’umore, dell’autostima e di una piacevole sensazione di benessere generale. Per giunta i benefici della corsa sulla funzionalità mentale vanno anche oltre, sebbene non sia ancora chiaro il funzionamento, vi sono numerosi nuovi studi che mostrano come l’attività fisica, corsa compresa, contribuisce a ridurre i sintomi della depressione (ma non a farla guarire del tutto).

Per concludere, l’aspetto più interessante di tutto questo sta nel fatto che per ottenere gli effetti positivi non è necessario sottoporsi a faticosi ed estenuanti allenamenti, ma basta svolgere un’attività costante e regolare. Ovviamente, come tutte le cose, c’è anche un’altra faccia della medaglia che non deve essere mai sottovalutata: la corsa in alcune circostanze può comportare problematiche compllesse e spiacevoli che possono essere di difficile gestione come infortuni, demotivazioni, overtraining o dipendenza. Ma questa è un’altra storia che affronteremo una prossima volta.

Gino Daniele – Psicologo Runner

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