Molti mi conoscono dai vari social, ma magari non sanno molto di me, quindi mi voglio presentare.
Mi chiamo Cinzia Donnola (detta Tigna), per gli amici Cinzietta, 46 anni da fare il prossimo giugno.
Lo sport è sempre stato parte fondamentale nella mia vita. Ho iniziato da piccola con il nuoto agonistico per diversi anni. Quando ho lasciato, comunque, ho frequentato scuola di ballo liscio e da sala e poi successivamente palestra. Ogni tanto per brevi periodi non ho potuto praticare nessun tipo di sport, ma mi mancava qualcosa, anzi mi mancava tanto.
Casualmente, poi, è entrata nella mia vita la montagna, i primi trekking, dove pochi km mi sembravano infiniti, le ferrate e qualche piccola arrampicata in falesia.
E’ solo in funzione del mio sopraggiunto amore per la montagna, ma soprattutto della natura e dello stare all’aria aperta, che nel 2014 ho iniziato a correre. Dopo aver partecipato per diversi anni (2009-2013) come camminatrice insieme ad un gruppo di amici al giro podistico della Val di Fassa (l’allora Traslaval, oggi Val di Fassa Running), mi balena in testa di provare a farla di corsa… parolone per me che non riuscivo a mettere un passo avanti l’altro per più di 500 metri. In quel periodo andavo in palestra e chiedo al preparatore se era in grado di aiutarmi in questa sfida: era fine marzo e la gara a fine giugno. Tre mesi di tempo per provare a diventare una pseudo runner!!!
Passano un po’ di giorni, ma vedo che di corsa ne capiva meno di me… panico!!! Chi mi può aiutare? E da lì… idea!!! Il mio amico di Moena, l’ideatore del giro a tappe, nonché plurimaratoneta poteva essere la persona ideale.
Gli mandai un messaggio e gli chiesi se gli andava di farmi da coach… lì per lì fu titubante “io non ho titoli di allenatore!!!” “Non mi interessa, hai esperienza da vendere e mi fido di te!!!”.
“Beh, con altre persone l’ho fatto a distanza, proviamo!!!” E da quel giorno è ancora il mio coach…
Io che avevo sempre detto “Montagna? Mai!!! Corsa? Mai!!!” mi ritrovo che in 7 anni ho corso oltre 170 gare, sia su strada che in montagna e trail (scarsa in tutte le discipline a dir la verità), dalle più brevi a tante mezze maratone, alcune maratone, alcune ultra di cui la 50 km trail Bettona Crossing, la 58 km del Trasimeno, la 50 km di Romagna, la 6 ore del Donatore per concludere il cerchio con il mio sogno della 100 km del Passatore.
Però, perché c’è un però, io non nasco come atleta nel podismo, anzi, ho fatto il percorso inverso. Prima casualmente, ma poi per passione, da circa 18 anni sono giudice Uisp di corsa su strada e cross, presenziando in Umbria, e per tanti anni praticamente ogni domenica più gli infrasettimanali estivi, a quasi tutte le più importanti gare regionali, oltre a presenziare a diversi campionati nazionali Uisp in giro per l’Italia di cross e corsa su strada, tra cui la più importante la 50 km di Romagna.
E oggi sono qui non da semplice tesserata di una squadra, ma parte integrante di essa con nomina di “Responsabile Trail”.
Questo “titolo” di Responsabile Trail, da una parte mi affascina e dall’altra mi spaventa un po’, ma sarà un modo di mettere a disposizione il mio piccolo bagaglio di conoscenza sia come giudice che come atleta e vorrei che fosse un modo per confrontarci e per crescere a vicenda. D’altro canto mio marito è il referente regionale delle gare trail in Umbria e due anni fa aveva ideato un circuito con le gare già esistenti in modo che alla fine venissero premiati non sempre solo i primi, ma quelli che avevano partecipato a più gare, così che anche se uno arrivava sempre ultimo, ma era spesso presente poteva essere premiato comunque.
Quindi io potrò essere il tramite tra l’Umbria ed il Lazio, mettendomi a disposizione anche come referente nell’interfacciarmi con i vari Presidenti delle locali squadre in modo da poter avere eventuali agevolazioni ad iscrizioni societarie in gare che potranno interessare.
Come primo appuntamento oggi vorrei parlare della differenza tra corsa in montagna, trail running e skyrunning (dati dal sito www.correreinmontagna.it)
Negli ultimi anni hanno preso piede molte discipline della corsa che si svolgono in ambiente montano o comunque a contatto con la natura e con loro sono diverse le regolamentazioni.
La Corsa in Montagna, in Italia è gestita e regolamentata dalla FIDAL (Federazione Italiana di Atletica Leggera) e nel mondo dal IAAF (International Association of Athletics Federetions). Si svolge in ambiente montano con brevi tratti asfaltati che non devono superare il 20% della lunghezza totale, la quota massima non deve superare i 3.ooo metri di altitudine e la pendenza media deve essere compresa tra il 5 e il 20%. Da regolamento tutto il percorso deve sottostare a determinati requisiti di sicurezza.
Lo Skyrunning in Italia è gestito dalla FISKY (Federazione Italiana Skyrunning) (molti organizzatori in Italia si sono regolamentati tesserando gli atleti al momento dell’iscrizione, eventualmente informarsi prima e vedere come procedere) e nel mondo dalla ISF (International Skyrunning Federation). Si svolge anch’esso in ambiente montano con brevi tratti asfaltati che non devono superare il 15% della lunghezza totale, ma in questo caso la quota massima può superare anche i 4.000 metri. I percorsi sono più tecnici e impegnativi, persino passaggi attrezzati con corde fisse o catene, le pendenze sono maggiori e ci si può avvalere dell’utilizzo dei bastoncini durante le salite più impegnative; in ogni caso il percorso non deve però superare il secondo grado di difficoltà alpinistica. Le gare sono divise in 4 discipline: Vertical, Skyrace, Ultra e anche le Extreme.
Il Trail Running è un tipo di corsa che si pratica su sentieri sterrati o mulattiere, con percorsi meno impegnativi rispetto allo Skyrunning, ma che apre le porte anche ad altri ambienti che non sono solo alpini. Si svolgono gare anche in luoghi che hanno caratteristiche più collinari, di pianura o addirittura desertiche. Durante il 50° Congresso IAAF tenutosi a Pechino nell’agosto 2015, il trail running è stato riconosciuto come disciplina dell’atletica leggera (quindi in Italia regolamentato dalla FIDAL). Queste gare negli ultimi anni stanno aumentando notevolmente il loro chilometraggio, come ad esempio la famosa Lavaredo Ultra Trail con i suoi 118km e 5.850 metri di dislivello.
Il consiglio a chi vuole cimentarsi in questo tipo di corse è di iniziare scegliendo una calzatura adeguata (ce ne sono di tutti i tipi e per tutte le tasche). Scegliere i percorsi in maniera graduale, sia per quanto riguarda la lunghezza che il dislivello, ma anche sulla base dell’aspetto tecnico. Svolgere questa attività nella condizione di massima sicurezza possibile, preferibilmente in compagnia di qualcuno e se non è possibile, almeno avvalendosi dell’ausilio di un telefono cellulare o un localizzatore gps, in modo da poter contattare tempestivamente un soccorso in caso di urgenza ed essere rintracciati anche se ci si trova in un luogo remoto. Cosa non meno importante, rispettare la natura che ci circonda ed affrontare la montagna con consapevolezza e rispetto.